"Basta cibi grassi nelle scuole" La sterzata del governo Blair

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vanni-merlin
00sabato 20 maggio 2006 17:53
La rivoluzione annunciata oggi riguarda tutti gli istituti, anche quelli privati. Messi al bando i distributori automatici di patatine e bibite gassate


"Basta cibi grassi nelle scuole"
La sterzata del governo Blair

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI


LONDRA - "Più sani, più belli". Con questo slogan, il ministero dell'Istruzione britannico ha annunciato stamane nuove misure per migliorare la qualità dei pasti serviti nelle mense scolastiche di tutto il Regno Unito: a partire dal settembre prossimo, scolari e studenti dalle elementari alle superiori, sia nelle scuole pubbliche che in quelle private, dovranno ricevere almeno due porzioni di frutta o verdura a pasto e un'alimentazione generalmente più sana e nutriente a base di carne di buona qualità, pesce e pollo.

L'iniziativa comprende anche la messa al bando dalle mense e dalle rivenditrici automatiche a gettone o dagli spacci all'interno delle scuole di ogni tipo di "fast food": niente più bibite gassate, patatine fritte, cioccolata. Quanto ai cibi fritti, potranno essere serviti nelle mense non più di due volte alla settimana. Il programma, approvato tre mesi or sono dal governo di Tony Blair, prevede uno stanziamento di 280 milioni di sterline, circa 410 milioni di euro, nell'arco dei prossimi tre anni per coprire i costi di ingredienti migliori e per corsi di addestramento dei cuochi e del personale delle mense scolastiche.

"I nostri bambini non possono continuare a mangiare il cibo di bassa qualità, poco nutriente e troppo ricco di grassi, che serviamo loro da decenni", ha detto Alan Johnson, il ministro dell'Istruzione, illustrando il piano. "Occorrerà molto tempo per trasformare la cultura dell'alimentazione nelle scuole e riorientare il menù delle mense verso una maggiore attenzione alla salute e alla dieta, ma il nostro è un programma ambizioso e l'importante è cominciare a cambiare qualcosa".

A scatenare le richieste di una riforma era stato il grido d'allarme lanciato lo scorso anno da Jamie Oliver, uno dei cuochi più famosi della Gran Bretagna, conduttore di una seguitissima trasmissione di gastronomia alla tivù e amico della famiglia Blair: inorridito dal cibo che i suoi figli mangiavano a scuola, Oliver, che è stato uno dei primi a introdurre la dieta mediterranea tra gli inglesi, si era offerto di insegnare personalmente ai cuochi delle mense come preparare pasti migliori. La sua protesta è stata raccolta dall'allora ministro dell'Istruzione Ruth Kelly, che ha convinto il primo ministro a interessarsi attivamente del problema.

Uno dei motivi che hanno spinto il governo ad agire è l'incremento dell'obesità infantile nel Regno Unito, dove secondo le statistiche negli ultimi quindici anni il numero dei giovani sovrappeso e a rischio di rimanere obesi per tutta la vita è quasi raddoppiato. Anche tra gli adulti la Gran Bretagna è uno dei paesi europei più colpiti dal problema dell'obesità.


(19 maggio 2006)


da: www.repubblica.it/2006/b/sezioni/scuola_e_universita/servizi/giovanisalute/intervista-bastico/intervista-bast...

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