[Foresta di luce]"Credo sia giunto per me il momento di andare alla fonte prima che cali del tutto la sera."

Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
00domenica 17 luglio 2016 18:33
Draugceleb - Elowin
RIASSUNTO

Partiamo da un incontro casuale, mettiamoci anche una scorpacciata di more presso la radura ed ecco che ritroviamo la figura di Elowin che si accompagna ad un elfo i cui tono sono quasi di rimprovero. Continuiamo sulle domande di routine e specie sul perchè si trovi lì e sui motivi che spingono l'elfo verso alcuni comportamenti piuttosto che verso altri ed ecco che abbiamo anche una spiegazione sui custodi della foresta, la volontà di aiutarli e una prima indicazione su come trovarli per poi passare ad un futuro allenamento con armi prettamente a distanza e il lasciarsi l'una verso la fonte, l'altro verso il tempio.

COMMENTO

Eh si, è proprio volato il tempo in queste ore di gioco. La cosa assurda davvero è che trovo solo aspiranti ranger sulla mia strada, mi sa che Lisirya sta facendo le macumbe da dove si trova eheheh. Grazie tanto per la giocata e alla prossima.

REGISTRAZIONE

DRAUGCELEB [radura] Il sole filtra tra le fronde e tinteggia di rosso la radura, è calma oggi, un buon segno. Ha smesso gli abiti rovinati della sera precedente a favore di una tunica pulita e nuova forte del blu del cielo notturno e di fili d'argento che mostrano la pregiata fattura. Pantaloni neri che si inseriscono in stivali di pelle morbida alti al ginocchio e la lunga elfica appesa al fianco. Passeggia, stemperando la stanchezza dopo due ore appena di riposo, sempre meglio di niente in ogni caso. Pensa, tranquillamente a tutto a quella quiete che colma la foresta, a quelle creature che abituatesi alla sua presenza gli si sono acclimatate intorno, una lepre e anche qualche altra creatura ben più rapace. La sua ombra offre rifugio anche alle creature ben più piccole che si muovono sul suolo, formiche, e tanto altro ancora. Nel suo incedere, si ferma sotto una quercia e ripensa a quello strano barbalbero, che ancora non si è mosso dal suo ultimo luogo di riposo, se ci fosse qualche rumore, nonostante la mente impegnata in diversi ragionamenti, lo sentirebbe, a parte elfi e rangers, nessuno è abile quel tanto che serve ad ingannare i suoi sensi.

ELOWIN [Radura] Lei si trova proprio al di là della grande quercia, dove Draugceleb si è fermato, oltre il tronco quindi rimane nascosta, ma probabilmente udibile dallo stesso elfo, visti i sensi molto fini di lui. Infatti non fa nulla per stare silenziosa, anzi si sente come un suono scricchiolante, come rametti rotti che provengono proprio dalla postazione dove è ferma la mezza. Il corpo è proteso un po' avanti con il busto e una mano tira i rami di un cespuglio, abbastanza voluminoso che è nato proprio poco distante dall'imponente albero. Con l'altra mano raccoglie i piccoli frutti neri, si tratta di piccole more selvatiche, che belle mature sono lì pronte solo per essere mangiate e lei ovviamente ama quelle succulente bacche. E' talmente concentrata nel proprio fare, che non si preoccupa di ciò che la circonda, è per questo che non si avvede dell'arrivo dell'elfo stesso. Il manto marrone è lasciato a terra nel prano, un po' stroppicciato, forse prima ci era sdraiata sopra. Addosso mostra quindi la tunica verde, composta da un corpetto aderente e strotto da stringe, cappuccio riverso sulla schiena e lunga fino alle caviglie. Aperta da spacchi laterali a mostrare la stoffa marrone dei pantaloni e degli stivali che arrivano a stringerle le gambe fino alle ginocchia. Ora i capelli ramati sono completamente scoperti, si vede bene quanto siano lunghi, una spanna ben oltre il sedere. La solita treccina centrale a tenere la fronte ben scoperta e le puntute in bella mostra. Adesso la fisicità esile e armoniosa della mezza si vede bene.

DRAUGCELEB [radura] Arriva il rumore di quei rametti spezzati e si volta lentamente in quella direzione, ha ancora indosso parte dell'odore della locanda di Filippa e dopo aver riconosciuto i tratti, non ha motivo in ogni caso per spaventarsi o mettersi sul chi vive. Piuttosto la osserva, col capo posto sul lato sinistro, il mento alzato e un sopracciglio ad indicare che è incuriosito ma limitatamente a quella vista. La lascia fare, almeno per un po', quel tanto che vuole la decenza elfica infondo per poi avvicinarsi senza essere sentito, coperto dalla madre in ogni suo movimento ma ad una distanza ragionevole di un metro circa. (manto di Yavanna) [Se tirate ancora quel ramo potrebbe spezzarsi, scricchiola fin troppo rumorosamente.] Ora vede bene tutta la figura della mezza, strana Avalon, entra più in contatto con i mezzi di quanto non lo faccia con gli umani, ora che ci pensa, sembra che nelle vicinanze non ci sia nessuno, nè aspiranti forse, nè rangers effettivi, probabilmente stanno battendo qualche altra zona della foresta. Incrocia le mani dietro la schiena, in una posa algida forse ma elegante lasciando che lo sguardo indugi sulla fisicità dell'altra e sui suoi modi, ma per pura curiosità, per puro studio.

ELOWIN [Radura] Ha la bocca più scura e un baffo di succo di mora sopra il labbro superiore, tutto perchè sta mangiando con una certa golosità quelle bacche e certo non pensa all'educazione, tanto più che si crede sola. Quindi prosegue in quello che fa, con una certa solerzia, infilandosi in bocca anche tre piccole more insieme. Quando alle puntute arriva la voce famigliare dell'elfo, trasale e sussulta sorpresa. Non lascia la presa dal ramo, ma si volta di scatto, ancora con la bocca piena e lo fissa con gli occhi ambra che si spalancano e si fanno anche un po' colpevoli. Insomma è stata beccata un po' come una bimba che mette la mano nel vasetto di marmellata. Tira su la schiena e prende una postura ben dritta e più elegante e tenta di parlare [ehmf...effettivamenteff...ma sonoff troppfff buoneff..] e si rende conto di star parlando con la bocca piena, quindi si zittisce subito dopo e abbassa lo sguardo, un po' stranita dalla situazione e dagli occhi di lui che la studiano. Non è sicuramente abituata a condividere quello che fa o a farsi studiare, soprattutto non è abituata a compagnie elfiche e l'ancestrale sensazione di essere in difetto esce normalmente, per natura della propria razza e si ritrova a stringersi anche un po' nelle spalle. Intanto manda giù le bacche e lascia andare il rametto finalmente, così da portarsi le mani sui vestiti, quasi a lisciare la tunica, per essere maggiormente presentabile, peccato che ancora non si sia pulita la bocca, anzi non immagina certo di avere quel baffo di succo di mora.

DRAUGCELEB [radura] Piuttosto giovane o forse è solo il lato umano in questo momento a prevalere, ma il viso rimane serio giusto quel po' che serve a stemperare la situazione e specie l'elemento bonario di quel lieve sorriso che poi gli distende le cicatrici notando quell'indizio di colpevolezza, se così si può chiamare, che ancora le rimane sul volto. [Avete ancora intenzione di portare quel segno di more sul muso?] Glielo fa notare bonariamente mentre col capo la invita a seguirlo verso la radura di nuovo, ma dove ancora l'ombra degli alberi arriva a donare il fresco a tutto quello che hanno intorno. La precede senza darle totalmente le spalle, osservando tutto, anche con gli altri sensi. [Allora...perchè vi siete spinta così all'interno della foresta?] Il tono è quasi indagatorio, autoritario forse un po', giusto il necessario, ma per giusti motivi. [Oggi avete incontrato me, ma spesso questi luoghi sono purtroppo preda di barbari e non credo avrebbero usato la mia stessa cordialità nei vostri confronti.] Di tanto in tanto, quando gli era possibile, aveva provveduto lui stesso ad allontanarli, specie negli ultimi giorni.

ELOWIN [Radura] Torna a guardarlo solo quando la rimbecca, proprio come se fosse un'infante. Lo fissa un poco contrariata, ma porta velocemente la mano alle labbra, per cercare di pulirsi la bocca, nel miglior modo possibile e togliere quelle sbavature date dalle more. Scuote solo il capo per rispondere, lasciando che i capelli lunghissimi ondeggino. Quindi finalmente con la bocca libera risponde alla sua domanda [Perchè amo la natura, sono cresciuta in un bosco, mi sento come a casa e non ho intenzione di evitare di venirci se è questo mi state chiedendo?] e lo guarda sospettosa adesso, tirando fuori quella parte diffidente di lei, che sbuca improvvisamente. Lo studia e annuisce [Capisco, non pensavo vi preoccupaste per me?] e lo sta stuzzicando è evidente, mentre si china a raccogliere il manto a terra, visto che la scorpacciata di more è stato ormai interrotta.

DRAUGCELEB [radura] Un ulteriore nuovo abitante della foresta probabilmente, una cosa che segna perchè in questo amore può anche contarsi l'areldar, ma ciò che lo lega al bosco, alla foresta è un passato burrascoso, che gli ha insegnato come muoversi da solo, senza l'aiuto di nessuno, cosa che fa anche adesso e senza problemi di sorta. Lascia passare del tempo alla domanda fermandosi nella sua passeggiata che da prima ancora di incontrare la mezza conduce e che non ha ancora concluso. [No, non vi chiedo quello, tuttavia...] Non conclude la frase e quell'ultima parola è avvolta da un sussurro impercettibile anche alle orecchie sviluppate della mezza, ma un'idea si muove, e in effetti, ve ne sarebbe bisogno, sono troppo pochi. Strano il disegno di Iluvatar per lui, ancora una volta, il suo cammino si incontra con chi della madre vive e per lei morirebbe. Forse anche questo fa parte dei suoi compiti per ripulire la sua anima, e si accorge dell'occhiata sospettosa di cui infondo non si cura. Forse anche adesso può dire di non fidarsi di alcuno che non sia lui stesso, solo il tempo potrà dirlo. Inarca il sopracciglio sinistro, un'altra che cerca di stuzzicarlo, ormai ci è abituato. [Ricordate, sono un cavaliere.] Un movimento del capo a dare forza a quelle parole poi, comincerà un discorso che sicuramente sarà di interesse per l'altra. [Se vi fosse data la possibilità...difendereste la Madre dai suoi aggressori? Difendereste tutto ciò che ora vi circonda e che dite di amare?] Parla con lentezza, con ferale acutezza e il viso si accompagna alle parole affilando lo sguardo.

ELOWIN [Radura] Lei stessa sa come vivere in un bosco, sempre quella è stata la sua casa e sempre lo sarà, non ha certo intenzione di evitare la foresta per paura di qualche incontro poco raccomandabile, ne è sempre uscita viva in qualche modo, e lo dimostra anche la cicatrice al braccio sinistro, che tiene ben nascosta dai rinforzi in cuoio sulle maniche lunghe della propria tunica. [Menomale perchè in ogni caso non vi avrei ascoltato, per me è naturale stare in posti come questo] poi annuisce [E' vero lo siete, difendere le fanciulle in pericolodo è il vostro primo compito immagino? Ma non sottovalutatemi Ser, potrei essere molto meno fanciulla di quello che crediate.] non aggiunge altro, quando riprende a parlare è per rispondere alle ultime parole di lui [Assolutamente sì, sarei disposta a farlo.] e non c'è un minimo di titubanza o paura, in quel suo dichiarsi da parte della madre e in particolare della foresta stessa.

DRAUGCELEB [radura] Non si sorprende per quelle risposte, sono quello che cercava e che lo convincono a dare a quella conversazione una certa piega che ha già cominciato a dare, non si può rinchiudere anime libere in gabbia, e lui con la propria l'ha fatto in parte, ma per propria volontà. [Dimenticavo quanto fosse naturale per voi vivere nei boschi.] Testarda ma si, giovane, dimentica forse di avere di fronte un elfo che ben può comprendere quel lato del suo carattere e che le avrebbe negato di muoversi in foresta se mai non avesse avuto buone intenzioni, ma si dimostra con lo sguardo e con un gesto della mano, non incline a voler cominciare una discussione su quell'aspetto seppur di carattere interessante forse. [Il mio compito è difendere gli abitanti dell'isola.] Puntualizza anche questo, con freddezza tipica di chi sta forse insegnando, è nuova di queste terre ma è giusto che conosca cosa e come le congreghe muovono in quella realtà. [Non sottovaluto mai chi ho di fronte.] E' una regola che la diffidenza e quelle cicatrici che porta sul viso gli hanno insegnato ma il viso ritorna sereno alla risposta successiva. [Allora cercate i custodi della foresta, sono in pochi e hanno bisogno di qualcuno come voi. Lasciate un messaggio alla sacra fonte, lo troveranno.] E come faccia ad esserne così sicuro, lo sa solo lui, a Herualdar giungeranno due missive, quella della mezza e quella del cavaliere ad annunciare che la madre, sembra aver attirato a se un nuovo difensore.

ELOWIN [Radura] Lo segue in quel discorso e lascia che lui spighi e insegni ciò che sa, sicuramente pronta ad imparere, non lo interrompe più e qualsiasi lato scherzoso della conversazione di poco prima, ora scema. Non parla più di donzelle in pericolo, o altro, ma annuisce più volte, diventando seria [Capisco perfettamente, mi spiace non volevo scherzare sull'argomento. Immagino che il vostro compito sia molto impegnativo e di nobile natura.] Si scusa anche in qualche modo e poi si blocca da quel lento passeggiare e lo fissa sorpreso [I custodi della foresta...] Ripete come a memorizzarlo bene in testa [Lo farò sicuramente, lascerò il mio messaggio alla fonte come dite.] Ed ecco che finalmente ha uno scopo da seguire, qualcosa la sta chiamando a sè, che forse sia arrivato il momento di finire il suo perigrinare, d'altronde anche il vecchio prima di morire le aveva detto che prima o poi avrebbe dovuto smettere quel suo viaggio, per andare verso nuovi scopi, che sia il momento di farlo. Torna quindi a parlare verso l'elfo [Vi ringrazio per tutti questi suggerimenti, spero in futuro di poter in qualche modo ricambiare la vostra gentilezza nei miei confronti.]

DRAUGCELEB [radura] La destra si muove ancora in circolo quasi, la malinconia è forte e preme su molti aspetti del suo carattere, da quelli più seriosi, a quelli più morbidi. [Non è un motivo per crucciarsi, non preoccupatevi.] Annuisce con il capo a quel ripetere le sue parole da parte della giovane, come a dare forza a quelle parole, a rendere reali, più di quanto già non lo siano, quelle figure confuse che si nascondono nei boschi e specie, nella foresta di luce. [Posso dirvi solo questo, ma immagino che saranno loro stessi poi a mettersi in contatto con voi.] Molto probabile, anzi sicuro, di certo non lasceranno che un possibile custode, possa sfuggirgli, vista la penuria di volontari per tutte le congreghe. [Difendete la madre al vostro meglio, questo è l'unico modo in cui potete ricambiare.] Non si aspetta niente in cambio, anche per quello ha scelto i cavalieri, specie per quello, aiutare, e per questo continua però il suo passo a camminare nella radura, immaginando il periodo che aspetta l'altra e quello che aspetta un po' tutti. Deve trovare cavalieri oltre che rangers, ma purtroppo, candidati cavalieri, ancora non se ne sono visti o sono ben nascosti.

ELOWIN [Radura] Annuisce alle varie parole dell'elfo. Ogni tanto si sofferma a guardare qualche pianta particolare, curiosa com'è di scoprire quella natura nuova come luogo, ma famigliare come ambiente. Lascia che il sole l'accarezzi e solo a tratti si fa coprire dall'ombra dei grandi alberi. [Aspetterò la chiamate e cercherò di essere all'altezza, dimostrandovi così anche la mia gratitudine per avermi mostrato questa via.] Accenna un sorriso e scivola a guardare la sua spada appesa alla cinta. [Voi vi allenate spesso? Io sono brava con le armi leggere, pugnali da lancio, arco e cose del genere. Magari qualche volta potreste insegnarmi qualcosa? Fare un allenamento con me cosa ne pensate?] E lo guarda curiosa, è pronta ad imparare ogni cosa e sicuramente avere un nuovo maestro come cavaliere non è male. [Il mio padre adottivo mi ha insegnato tutto quello che so, ma sono passate molte estati e lune, da quando mi ha lasciata per seguire l'aldilà. La vita umana sembra così fuggevole, non immagino per voi.] Sospira, ma cerca di scacciare subito quella sensazione di desolazione e torna a guardare gli alberi e il sole, ad ascoltare gli animali che operosi si muovono nel sottobosco.

DRAUGCELEB [radura] La determinazione che dimostra sarà solo il primo vero passo verso un cammino che dalla natura tutto prende e che prevederà ovviamente un periodo in cui proprio questo aspetto verrà messo a dura prova così come è per tutte le congreghe, per testare la vera vena che conduce a quelle scelte. Ascolta la proposta, e si sarebbe l'ideale in questo periodo. [Si, credo si possa fare, anche io ho...molto da riprendere.] Escono a fatica le ultime parole, ricordi riaffiorano di un passato che dovrebbe essere lontano ma che purtroppo è fin troppo vivido ancora. Grida nella pioggia e nel fango, scudi rotti e alzati come ultima difesa sulla testa, sangue e fetore di morte e ancora grida e ferro spezzato, e gli occhi di ghiaccio si allargano un po' mentre deglutisce e lo sguardo spazia. Si accorge solo ora di non essere lì, di non esserci di nuovo, di aver ucciso ma molto tempo prima e di aver visto la morte di cui l'altra parla e la sfuggevolezza della vita umana. [Quello è il dono di Iluvatar per i secondogeniti, a noi elfi quello di loro guida nell'ombra e di modello da imitare per non cadere nelle bassezze dove Morgoth li ha trascinati.] Crede fermamente in quello che dice, è la cultura della propria gente, è ciò che lo trattiene dal muoversi per Valinor e l'eterna luce dei due alberi oramai distrutti ma sostituiti, è l'eterna maledizione del sangue di fratelli ancora sulle mani di quelli come lui.

ELOWIN [Radura] [Bene allora ci accorderemo per qualche allenamento] commenta, mentre si ferma dal proprio camminare. Guarda un momento il cielo e torna ad osservare la via dietro di sè e quindi nuovamente l'elfo [Credo sia giunto per me il momento di andare alla fonte prima che cali del tutto la sera, lascerò la missiva come mi avete spiegato e vi ringrazio ancora per tutto l'aiuto e la piacevole compagni di questo pomeriggio. Vi auguro una buona continuazione ser e a presto] Quindi senza troppi pensieri, comincia a sistemarsi nuovamente il manto addosso, per celare la propria figura e allontanarsi in direzione della fonte, la sua prossima meta.

DRAUGCELEB [radura] Gli servirebbe proprio qualche allenamento, si. Saluta con un semplice inchino mimato del capo, osservandola allontanarsi verso la fonte, anche lui ha da scrivere una missiva e sa bene dove farla giungere, per ora, il sole, il tramonto, e le nuove vesti per il tempio e la sua farsa, sono l'unica cosa che deve recuperare. Deve trovare pure il silvano ancora, sa che si è allontanato verso la foresta, ma effettivamente non lo ha ancora cercato per instradare anche lui. Si può vivere solo nella foresta, ma se si è costretti a uscirne fuori, in qualche modo si deve pur essere preparati.




Vicky Vick
00lunedì 18 luglio 2016 21:55
Ecco perché mi fischiavano le orecchie in questi giorni!! [SM=g27818] [SM=g27811]
Torno presto, mi mancate tutti!! [SM=g27828]
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