Storia dei Musei Vaticani

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vanni-merlin
00venerdì 2 ottobre 2009 20:03
Storia dei Musei Vaticani



Primo nucleo dei Musei Vaticani fu la raccolta di sculture formata da Giulio II (1503-1513) ed esposta nel cosiddetto "Cortile delle Statue ", oggi Cortile Ottagono. I papi furono tra i primi sovrani che misero a disposizione della cultura e del pubblico le raccolte d'arte del loro palazzo. Nella loro forma di raccolte artistiche ordinate in appositi edifici accessibili al pubblico, i Musei e le Gallerie Pontificie hanno origine da Clemente XIV (1769-1774) e Pio VI (1775-1799) e perciò la parte allestita sotto questi due papi prese il nome di Museo Pio-Clementino. Pio VII (1800-1823) ampliò notevolmente le raccolte di Antichità Classiche, aggiungendovi il Museo Chiaramonti e il Braccio Nuovo e arricchì notevolmente la Raccolta Epigrafica ospitata nella Galleria Lapidaria.


Gregorio XVI (1831-1846) fondò il Museo Etrusco (1837) con i reperti provenienti dagli scavi dell'Etruria meridionale eseguiti dal 1828 in poi, il Museo Egizio (1839) con i monumenti egiziani provenienti da esplorazioni fatte in Egitto e con quelli che si trovavano già in Vaticano e nel Museo Capitolino, il Museo Profano Lateranense (1844), con statue, bassorilievi, mosaici di età romana che non potevano trovar posto nei Palazzi Vaticani. Al Museo Profano Lateranense, Pio IX (1846-1878) aggiunse nel 1854 il Museo Cristiano, comprendente sculture cristiane antiche, specialmente sarcofagi, e iscrizioni. Sotto il pontificato di San Pio X (1903-1914), nel 1910, venne aggiunto il Lapidario Ebraico: una sezione contenente 137 iscrizioni di antichi cimiteri ebraici di Roma, in gran parte del cimitero sulla via Portuense, donate dai proprietari del fondo, marchesi Pellegrini-Quarantotti. Queste ultime raccolte (Museo Gregoriano Profano, Museo Pio Cristiano e Lapidario Ebraico) sono state trasportate, per volere di Giovanni XXIII (1958-1963), dal Palazzo Lateranense ad un nuovo edificio appositamente eretto in Vaticano; nel 1970 sono state riaperte al pubblico.


Fanno parte inoltre dei Musei: la Galleria degli Arazzi, con una raccolta di arazzi di diverse manifatture dei sec. XVI e XVII; la Galleria delle Carte Geografiche, decorata da Gregorio XIII (1572-1585) e restaurata da Urbano VIII (1623-1644); le sale Sobieski e dell'Immacolata Concezione; le Stanze e la loggia di Raffaello, fatte decorare da Giulio II e Leone X (1513-1521); la Cappella del Beato Angelico, dipinta sotto il pontificato di Nicolò V (1447-1455); la Cappella Sistina, che prende il nome dal suo fondatore Sisto IV (1471-1484); l'Appartamento Borgia, già abitazione di Alessandro VI (1492-1503); la Pinacoteca Vaticana, collocata da Pio XI (1922-1932) nel 1932 in un apposito edificio presso il nuovo ingresso dei Musei; il Museo Missionario-Etnologico fondato da Pio XI nel 1926, ordinato nei piani superiori del Palazzo Lateranense, e successivamente trasportato anch'esso, per volere di Giovanni XXIII, in Vaticano, dove è stato riaperto al pubblico nello stesso edificio che accoglie le collezioni ex-Lateranensi. Nel 1973 fu aggiunta la Collezione di Arte Religiosa Moderna e Contemporanea, inaugurata da Paolo VI (1963-1978) nell'Appartamento Borgia. Il Museo Storico, fondato anch'esso nel 1973, trasferito nel 1987 nell'Appartamento Papale del Palazzo Lateranense, raccoglie una serie iconografica dei Papi, nonché cimeli dei Corpi Militari Pontifici e della Cappella e Famiglia Pontificia, anche per le cariche ora soppresse; infine, una documentazione del cerimoniale non più in uso. In Vaticano è rimasta la sezione delle carrozze e automobili papali. Dall'inizio del 2000 i Musei Vaticani accolgono i visitatori con un nuovo spazioso ingresso dove trovano posto i servizi di accoglienza, arricchito da diverse opere d'arte due delle quali realizzate appositamente.


Il nuovo ingresso

Dall'inizio del 2000 i Musei Vaticani accolgono i visitatori con un nuovo spazioso ingresso dove trovano posto i servizi (controlli di sicurezza, guardaroba, uffici informazioni e visite guidate, biglietterie, cambio valuta, bookshop, nursery, pronto soccorso) che permettono una visita più confortevole e un primo orientamento sul percorso. La struttura si articola su due piani a cui se ne aggiunge un terzo destinato a ospitare mostre e convegni. Dal secondo piano una grande rampa elicoidale ad asse inclinato conduce il visitatore alle aree espositive attraverso il Cortile delle Corazze, appositamente coperto da una struttura in vetro e metallo.


Il Papa Giovanni Paolo II, nel suo discorso inaugurale, ha definito la nuova struttura "l'ingresso che introduce a quel tempio dell'arte e della cultura che sono i Musei" Vaticani, i quali "costituiscono sul piano culturale una delle più significative porte della Santa Sede aperte sul mondo. Di qui il valore non solo funzionale, ma simbolico di un ingresso più 'capace', cioè più accogliente, per esprimere la rinnovata volontà della Chiesa di dialogare con l'umanità nel segno dell'arte e della cultura, ponendo a disposizione di tutti il patrimonio affidatole dalla storia".
L'ingresso è arricchito da diverse opere d'arte. Tra quelle di arte antica va segnalato il grande mosaico policromo del I sec. a.C.; due opere d'arte contemporanea sono state invece realizzate appositamente: la scultura di Giuliano Vangi, Varcare la Soglia e la porta bronzea di ingresso di Cecco Bonanotte.


Mosaico policromo

Il mosaico fu rinvenuto nel 1842 nei dintorni di Roma, in una villa romana all'ottavo chilometro della via Ardeatina. Dal 1855 al 1963 servì come pavimento di una delle Stanze di Raffaello, quella della Cacciata di Eliodoro. Nel 1994 è stato restaurato e ora è esposto sulla parete del cortile posteriore del nuovo ingresso dei Musei Vaticani. Al centro si trova una testa di medusa di grande finezza. La superficie circostante ha una decorazione geometrica, mentre la fascia inferiore, corrispondente all'antico ingresso della sala romana, presenta una lunga fila di navi in cui si deve forse riconoscere il porto tiberino di Roma. Metà del I sec. a.C.


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