Visto che ne parlavo.

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Aiel
00mercoledì 27 aprile 2005 14:30
Un altro bellissimo ciclo sulla leggenda di re Artu' e' "Excalibur" di Bernard Cornwell.
Sono 5 o 6 volumetti non ricordo, estremamente ben scritti, con una nuova visione della ormai conosciutissima vicenda (per esempio Lancillotto e' un vigliaccone e non il grande campione che tutti conosciamo).

Sempre di Conwell mi permetto di segnalarvi la "Trilogia del Graal" (L'Arciere del Re, Il cavaliere Nero, La Spada e il Calice).
Ambientato durante la Guerra dei 100 Anni, il solito ottimo libro di Cornwell la trilogia narra le vicende di Thomas che si trova suo malgrado invischiato, nella guerra, nelle lotte di potere della sua famiglia, nella ricerca del Graal.
Semplicemente favoloso, Cornwell per me e' uno dei piu' grandi.
Uait
00mercoledì 27 aprile 2005 14:55
Cool!
A riguardo di artù e della sua leggenda ho visto da poso King Arthur e te lo consiglio.
La storia di artù è completamente rivisitata rispetto alla tradizione più nota, sottolineandone il legame con roma.
La figura di ancillotto poi è molto ma molto lontana dall'uimmaginario collettivo... forse il regista ha preso spunto dal libro di cui parli tu? boh?

A tal proposito ho da poco finito "l'ultima legione" di Manfredi, che parla proprio della leggenda di artù... anche se lo capisci solo alla fine del romanzo (!!!).
La lettura è come sempre, per manfredi, decisamente avvincente.
Aiel
00mercoledì 27 aprile 2005 15:03
Lo stavo guardando quando mia figlia ha deciso che non le piaceva e quindi ha cominciato a dar fuori di matto.
Siccome non ero a casa mia ma di amici abbiamo dovuto tirar su baracca e burattini e troncare a meta'.
Ma mi stava piacendo, decisamente.

Bello l'ultima legione... bello davvero. La fuga da sopra il lago di Como e' memorabile.
Aiel
00giovedì 28 aprile 2005 09:52
Ecco, ieri sera sono andato a prendere King Arthur (Director's Cut) e me lo sono proprio gustato.
Ho prestato particolare attenzione alla figura di Lancillotto e sebbene non sia proprio il cavaliere senza macchia e senza paura (Il Miglior Cavaliere del Mondo) delle Leggende Classiche e' ancora ben lontano dall'immagine che ti dicevo ne da Cornwell nel suo romanzo.
La e' proprio un fetentone, un vigliacco e un approfittatore oltre che un mediocre guerriero.

Per quanto riguarda il film... davvero bello e l'idea dei cavalieri sarmati e' mutuata dal romanzo di Morgan Llewellin (non so se ho scritto giusto il nome) "La dea dei cavalli" anche se la parlava di Epona (la dea celtica dei cavalli appunto) che s'innamora di un persiano.
Pero' devo dire che con le storie classiche non c'entra granche' anzi ne fa un pericoloso miscuglio (Galaad non e' contemporaneo di Lancillotto ma e' suo figlio, Bors era un guerriero ma non un donnaiolo, idem Percival che addirittura diventa, nel romanzo di VOn Eshenbach, il nuovo RePescatore custode del castello del Graal, Merlino non era un pitta ma anche lui discendente dei Romani, nella persona del grande generale Ambrogio).
Ecco, forse si rifa' molto di piu' alla (supposta) realta' storica in cui Artu' era semplicemente un capo tribu che si e' battuto contro i sassoni.
Comunque un gran bel film.. che non appena uscira' in qualche edizione economica fara' senza dubbio parte della mia dvd-teca.
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