A seconda delle situazioni, con i barracuda possono funzionare praticamente tutte le tipologie di esche finte. Difficile, come sempre, dare indicazioni valide per tutti gli ambienti e le diverse condizioni; il comportamento dei barracuda può essere infatti molto differente e se è vero che si avventa su tutto nelle situazioni più favorevoli, non è altrettanto facile da ingannare quando è sazio o poco attivo. In questi casi è fondamentale presentargli l’esca giusta, che naturalmente va trovata di volta in volta (altrimenti che gusto ci sarebbe?).
Minnow
I minnow di buone dimensioni si confermano, nella maggior parte delle situazioni, gli artificiali più apprezzati dai barracuda, o forse è più giusto dire che sono le esche più efficaci quando le condizioni di mare sono favorevoli.
Poiché con mare mosso o scaduta non è necessario operare lanci lunghi, considerato che i barracuda cacciano preferibilmente nella risacca, questi artificiali sono decisamente preferibili, in particolare i modelli con paletta piuttosto pronunciata che nella schiuma si trovano maggiormente a proprio agio e riescono a tener meglio la corrente. Oltretutto, questi modelli hanno il pregio di nuotare correttamente fin sotto i piedi del pescatore anche recuperando da postazione relativamente alta sul mare, aspetto importante poiché l’attacco del barracuda all’ultimo momento è sempre molto probabile (a me è anche capitato l’attacco al volo sul pesciolino già fuori dall’acqua!).
Preferibili i minnow in materiale plastico rispetto a quelli in balsa, ma solo perché questi ultimi vengono troppo facilmente rovinati dai denti di questi predoni e spesso risultano inutilizzabili dopo poche allamate. Per quanto riguarda i colori normalmente la scelta non è troppo ardua, considerato che gli sfirenidi non vanno troppo per il sottile e sembrano gradire sa le livree naturali che quelle più sgargianti ed improbabili. In alcune circostanze, però, hanno mostrato preferenze più spiccate per colori particolari, variabili da caso a caso e ovviamente non riconducibili a regole generali.
Il recupero dell'artificiale può essere regolare e costante nella schiuma, mentre con acque più calme risulta più catturante un recupero con variazioni di velocità e direzione. La sostituzione delle classiche ancorette con ami singoli è in fase di sperimentazione già da qualche tempo e proprio i barracuda, considerato il numero di catture, hanno consentito di poter valutare i risultati con esiti del tutto soddisfacenti. Non sembra, per ora, che vi sia aumento nella percentuale di ferrate a vuoto rispetto agli attacchi, mentre i vantaggi sono notevoli: maggiore tenuta dell’amo singolo, minore possibilità di incaglio o di agganciare alghe o altro materiale in sospensione e soprattutto più agevole slamatura e minori danni alla preda ai fini del rilascio. L’eliminazione dell’ardiglione migliora ulteriormente quest’ultimo vantaggio, oltre a favorire la penetrazione dell’amo nel duro palato del barracuda.
Jig
Seguono a ruota i minnow nella scala delle esche più valide con il mare mosso o in scaduta. Efficaci tutti i modelli piuttosto vistosi, sia siliconici che in dressing, anche se i primi vanno poco d’accordo con la loro dentatura. Possono essere recuperati sia piuttosto velocemente in prossimità della superficie, che più lentamente e con pause piuttosto pronunciate alternate a recuperi veloci che consentono un affondamento deciso all’esca ed un altrettanto repentino scatto verso l’alto (recupero a dente di sega).
I jig risultano vincenti soprattutto quando i nostri amici cacciano più in profondità dove le altre esche non possono arrivare. Questo può capitare in estate, quando le acque superficiali si scaldano eccessivamente e diversi predatori, tra cui i barracuda, preferiscono spostare il loro raggio d’azione qualche metro più a fondo, ma è una situazione che spesso si presenta anche con l’inizio della stagione fredda. Con i jig consiglio sempre di ferrare energicamente, infatti l’attacco da parte del predatore non è sempre violento come nel caso dei classici pesci finti, e spesso può avvenire anche nella fase di discesa dell’esca.
Esche top water
In alcune circostanze le esche di superficie si sono dimostrate incredibilmente efficaci con i barracuda e senza dubbio offrono le maggiori emozioni allo spinner. In particolare sui WTD gli attacchi possono essere incredibilmente spettacolari, con salti e capriole fuori dall’acqua, a dimostrazione che queste esche riescono veramente a scatenare l’aggressività dei predatori e a farli incavolare come nessun altro artificiale.
Tutte le esche di superficie sono indicate con mare poco mosso o comunque con moto ondoso in attenuazione, anche se i popper più grandi possono reggere bene onde discrete. Il loro utilizzo è però raccomandabile soprattutto in condizioni di relativa calma, anche perché in assenza di risacca gli sfirenidi possono stazionare o cacciare ad una maggiore distanza da riva, quindi soprattutto i popper di buon peso ci garantiscono lanci più lunghi e con il loro tipico nuoto irregolare e chiassoso possono contribuire ad eccitare i barracuda.